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Con l’uso crescente dell’intelligenza artificiale nella creazione di contenuti scritti, distinguere un testo umano da uno generato da AI può diventare una sfida. Nonostante le AI siano sempre più sofisticate, ci sono alcuni segni distintivi che possono svelare la loro “mano” digitale. Ecco 5 modi per capire al volo se un articolo è stato scritto con AI.

1. Un articolo scritto con AI ha solo due tipologie di agganci

Gli articoli generati da AI tendono a seguire schemi piuttosto rigidi nella struttura del testo. Spesso si limitano a due principali tipologie di agganci, ovvero i modi in cui catturano l’attenzione del lettore: o con un incipit molto generico, che si basa su informazioni di facile accesso, oppure con un’introduzione eccessivamente formale e artificiosa. La mancanza di varietà nei modi di aprire il discorso è una chiara indicazione che il contenuto è stato generato da un algoritmo. Al contrario, un essere umano è capace di variare lo stile e l’approccio, usando aneddoti personali, domande dirette o toni emotivi per creare un legame più autentico con il lettore.

2. Un articolo scritto con AI in italiano ha spesso e volentieri queste tre parole

Se leggi un testo in italiano generato da AI, è probabile che tu noti una ripetizione eccessiva di tre parole in particolare: “inoltre”, “tuttavia” e “concludendo”. Questi termini sono spesso utilizzati per collegare frasi o paragrafi, e la loro frequenza può apparire forzata o innaturale. L’AI utilizza questi connettori perché li trova nei database da cui apprende, ma non riesce a modulare il loro uso in modo fluido o creativo. Al contrario, una persona che scrive alterna più espressioni, varia i toni e utilizza sinonimi per rendere il testo più coinvolgente e meno ripetitivo.

3. Un articolo scritto con AI ha sempre le stesse emoticon

Sebbene l’uso delle emoticon non sia comune negli articoli professionali, quando l’AI viene impiegata per generare contenuti più informali, tende a usare sempre le stesse emoticon. Spesso queste sono le più basilari, come 🙂, 😃 o 😅, e appaiono in contesti simili. Questo perché l’AI si basa su modelli standardizzati e, non avendo la capacità di comprendere realmente le emozioni, inserisce emoticon solo in modo meccanico. Un essere umano, invece, è capace di variare e scegliere le emoticon con maggiore sensibilità rispetto al contesto, facendo un uso più creativo e mirato di queste icone per esprimere stati d’animo.

4. Un articolo scritto con AI in italiano usa le lettere maiuscole in maniera precisa e sbagliata

L’intelligenza artificiale è spesso troppo precisa nell’uso delle maiuscole, ma questo rigore può risultare sbagliato o fuori contesto. Un esempio classico è l’utilizzo della maiuscola in modo inappropriato nei nomi comuni o nei titoli di sezioni. Frasi come “La Tecnologia Sta Avanzando” o “L’Importanza Del Marketing” possono apparire in articoli generati da AI. Mentre tecnicamente non è un errore, non è nemmeno una pratica comune nella scrittura umana, dove l’uso delle maiuscole segue regole meno rigide e più contestuali. Un essere umano tende a usare le maiuscole con maggiore flessibilità, secondo il proprio stile e il contesto del discorso.

5. Un articolo scritto con AI non ha espressioni tipiche umane

Infine, uno dei segni più evidenti che un articolo è stato scritto da un’AI è l’assenza di espressioni tipiche umane. Le AI possono generare frasi grammaticalmente corrette, ma spesso mancano di quel tocco personale che deriva dal modo in cui le persone usano il linguaggio quotidianamente. Espressioni idiomatiche, proverbi, battute o riferimenti culturali sono raramente presenti in testi generati da AI. Questo perché l’AI, pur essendo addestrata su enormi quantità di dati, non ha l’esperienza umana necessaria per inserire queste sfumature nel modo corretto. Se noti che un articolo è troppo “perfetto”, ma privo di quel calore e di quell’immediatezza che caratterizzano il linguaggio umano, è probabile che sia stato scritto da un algoritmo.